L’opera “Incontrollo” considera la trasformazione della superficie terrestre attraverso un intervento del tutto naturale. Il cambiamento volumetrico consente di cogliere quegli aspetti incisivi che l’uomo nella sua condizione esistenziale impone al territorio e dal quale riceve una risposta che viola i presupposti stessi della natura. Questo cambiamento è reso possibile dal moto della stessa materia terra, che stanca dello sfruttamento dell’uomo, decide di proteggersi, attraverso un mutamento dell’area d’intervento, nella quale una serie di elementi, pieni e vuoti, ostacolano l’attività umana a difesa della natura e dell’ambiente.